Vincere!
Ve lo dice uno che ha seguito dei campioni del mondo: se non sai perdere non sai vincere.
In questo siamo tutti uguali (e non vale solo per lo sport).
Da bambino vuoi vincere perché non sai perdere.
Poi scopri che perdere ci svela i difetti tecnici, migliora gli approcci psicologici, ci educa alla performance.
Vincere è il contrario del mito del vincente: non si nasce vincenti per dote divina: vincenti si diventa. Devi essere ostinato, ma non fanatico; devi aver amor proprio, ma senza troppo narcisismo; devi essere orgoglioso, ma con una certa dose di modestia. Appassionato, ma non esaltato. Capace di sfidare i tuoi limiti, ma un po’ per volta, ascoltandoli e rispettandoli.
Nessuno vince da solo
Un secolo fa qualcuno diventava campione senza allenatore, da solo; oggi anche il corpo è una scienza, alla performance si arriva solo con metodo e cognizione… è necessario avere qualcuno che ti indirizza, ti corregge e ti istruisce. Che ti misura via via che migliori, oggi che la tecnologia ce lo permette.
E così vien voglia di vincere perché i limiti ti stanno stretti.
Non è più voglia di umiliare l’avversario, che anzi è un alleato. Non è più bisogno di essere ammirati da qualcuno in tribuna, anzi la vera soddisfazione della vittoria è un sentimento solitario.
Il tuo competitor di domani sei tu oggi: la sfida è a migliorarsi.
È il desiderio di ogni atleta, che sia un olimpionico o un semplice amatore.
La voglia di vincere quella certa competizione e il gusto dell’agonismo aiutano, certo.
Ma anche se pensi “io faccio sport solo per stare bene, per distrarmi e per divertirmi” sei di fatto un atleta e, per godere dei piaceri dello sport, devi produrre performance.
Non vale solo per i campioni: anche una corsa al parco è una performance, come sa bene chi è fuori allenamento.
La domanda chiave.
C’è una domanda molto importante, la risposta cambia tutto.
Per vincere sei disposto a sacrificare la salute?
O invece fai sport proprio per migliorare il tuo corpo?
Perché se per vincere a tutti i costi sei disposto a prendere intrugli strampalati, a rischiare infortuni, a pervertire la passione in una paranoia ossessiva… allora ciao, lascia perdere questo sito e cercati un’altra palestra, ce ne sono anche troppe disposte a soddisfarti.
Qui preferiamo vincere davvero.
Perché la differenza tra una passione e una nevrosi è che la passione ti rende più giovane, potente e felice, la nevrosi ti invecchia dentro e fuori e ti lascia col rancore. Vale in ogni amore, anche in quello per il tuo sport.
Quale performance
Dal correre più veloci all’aumento della resistenza, dalla migliore precisione del lancio alla reattività nello scatto, fino al fare una vasca in più, saltare più in alto e avere uno swing più potente…
E non siete tutti giovani, sani e in forma: a volte l’obiettivo potrebbe essere anche solo riuscire a passeggiare 2 ore senza mal di schiena o fare jogging più a lungo riuscendo a parlare con meno affanno con l’amico a fianco.
Perché l’allenamento non è solo questione di muscoli, è anche trovare un flusso. Anche se il tuo sport sono gli scacchi hai bisogno di sudare, di respirare, di fare andare le gambe: ne ha bisogno il tuo cervello per pulire la mente.
Vuoi migliorare la prestazione? Migliora la salute!
Sembra ovvio, ma spesso non lo è. Il corpo ha un’armonia, è quella che ti tiene su nell’ultimo km di una maratona; e anche quando gli anni passano e vuoi invecchiare bene.
E poi c’è la questione degli infortuni. Ogni tanto capita un infortunio e puntualmente, mentre tu sei invalido e frustrato, arriva l’amico spiritosone che dice “te l’avevo detto che lo sport fa male!”
Ogni week-end nei Pronto Soccorso di tutt’Italia gli sportivi sono in fila. La maggior parte di questi guai sono prevedibili ed evitabili.
Con le giuste misurazioni possiamo capire come ridurre i rischi degli infortuni.
Possiamo misurare accuratamente la composizione corporea e incrociare questi dati con quelli sul funzionamento del sistema nervoso autonomo; questo permette di conoscere esattamente come sta il corpo, in ogni sua componente.
La salute dell’atleta si può (e si deve) misurare
Misurare “come siamo fatti” e “come il sistema sta funzionando” ci restituisce una fotografia estremamente realistica della salute dell’atleta, così dettagliata da permetterci di conoscere con precisione le condizioni reali in quel preciso momento.
Nel tempo, monitorare i cambiamenti ci permetterà di conoscere con precisione:
- quando e se si necessita di recupero;
- come la gara o quel determinato carico di allenamento è stato assimilato;
- il livello di stress acuto e/o cronico;
- la risposta al carico alimentare per determinare al meglio come favorire una fase di riduzione del grasso corporeo o dello sviluppo della massa muscolare;
- l’idratazione nei minimi dettagli e le scorte di glicogeno muscolare (parametri di endurance che determinano se e come si arriverà alla fine della gara).
A tutto questo aggiungo la valutazione posturale in chiave osteopatica che offre informazioni di altra natura ma altrettanto importanti.
Ecco una breve sintesi dei dati che possiamo ricavare attraverso il test e a cosa servono.
DATO | COSA MISURA | COSA CI DICE |
Acqua totale | La totalità dell’acqua che abbiamo in tutto il corpo | Ci dice se siamo più o meno correttamente idratati, indica la giusta quota di acqua da introdurre ( ad es.: il 3,5 – 4% del tuo peso) |
Ritenzione idrica | Dove e come è distribuita l’acqua del nostro corpo | Ci dice quanto siamo soggetti a processi infiammatori e ad eventuali inestetismi |
Massa muscolare | La massa totale di tutti i muscoli del nostro corpo | È un importante indice di salute: se è alto, il nostro consumo energetico è maggiore e sarà più facile controllare il nostro peso |
Massa grassa | Quanto grasso abbiamo e come è distribuito | Ci dice quanto grasso abbiamo in eccesso e in quale misura è corretto diminuirlo |
Tessuto adiposo intra- addominale | Quanto grasso abbiamo nella zona addominale – viscerale | Non è solo un problema estetico, è direttamente legato al rischio cardiovascolare |
Tessuto adiposo intra-muscolare | Quanto i tessuti muscolari sono infiltrati da cellule adipose | Si è recentemente scoperto che è collegato alla riduzione di forza; un parametro sbagliato anticipa problemi dismetabolici e spiega la relativa stanchezza durante l’esercizio fisico e l’accentuarsi dei dolori post esercizio |
Massa ossea | Quantità e qualità della componente ossea totale del nostro corpo | Ci dice con precisione la salute delle nostre ossa, è importante particolarmente nella donna, per prevenire l’osteoporosi e monitorare l’eventuale fattore di rischio |
Consumo energetico | Il totale delle calorie (energia) di cui il nostro corpo ha bisogno | Ci dice quanta energia consumiamo: è essenziale, per stare in salute, sapere come cambia in relazione allo stress o al tipo di attività lavorativa; è fondamentale per il successo di qualsiasi regime nutrizionale |
Capacità di consumo di ossigeno | Quanto il corpo è capace di utilizzare al meglio l’ossigeno che introduce respirando | Ci dice la capacità della persona di eseguire un lavoro: meno è alto, più ci si stanca. Se lo aumentiamo sarà più facile controllare il peso, perché l’ossigeno è indispensabile per il consumo di grassi |
Variabilità cardiaca | Come varia il battito del cuore | Ci dice se il cuore è capace di variare abbastanza il ritmo nelle diverse condizioni; se sì, sappiamo di avere un sistema capace di rispondere bene a stress e malattie |
Frequenza cardiaca | Quanti battiti fa il cuore in un minuto | Ogni persona allenata riduce la sua frequenza cardiaca a riposo; si presume che il nostro cuore sia predisposto ad un numero massimo di battiti nella vita, ogni battito che il cuore riduce è un battito risparmiato, ovvero battendo meno veloce durerà di più |
Saturazione | La capacità del sangue di portare ossigeno in ogni singola cellula | Si misura sul dito; più il valore è alto, meglio ogni tessuto e organo sarà correttamente nutrito e ossigenato |
Frequenza del respiro | Quante volte respiriamo in un minuto | La frequenza e l’ampiezza del nostro respiro raccontano molto di noi: la capacità di rilassarsi, di reagire… un corretto respiro ci dà energia, un respiro corto e veloce ci affatica |
Potenza del sistema nervoso autonomo | È l’intensità di alcune onde che il nostro cervello invia in periferia, che regolano continuamente tutti quei sistemi definiti involontari: digestione, battito cardiaco, ecc. | È uno dei modi moderni per osservare se siamo correttamente sincronizzati con il ritmo sonno/veglia, fondamentale per la buona salute. Più in generale indica se il nostro sistema autonomo è ben funzionante |
Postura ed equilibrio (in un unico estratto dalla valutazione osteopatica) | Quanto la nostra colonna vertebrale ha la giusta armonia per muoversi correttamente e mantenere senza fatica il suo equilibrio | Il nostro corpo risponde fondamentalmente alla regola del minor costo energetico, dell’assenza di dolore e del confort. Favorire queste priorità significa fare realmente prevenzione per tutto il nostro apparato muscolo scheletrico |
Un esempio: Tommaso Vaccina
Questo video racconta di Tommaso (che è più di un cliente, è un amico).
Lui è corridore di montagna e campione del mondo di mountain bike di lunga distanza.
Anche lui ha potuto beneficiare del binomio creato dall’unione dei due tipi di analisi: posturale + biometrica.
Cito il suo caso per dimostrare concretamente che l’unione dei saperi dell’osteopatia e dei dati dei test permette di:
1 prevenire gli infortuni
2 recuperare bene gli infortuni precedenti
3 sostenere e migliorare la performance.