Misuriamo la salute
Il Progetto
La salute è una storia e si può misurare.
Mi piacciono le storie delle persone. E mi piacciono i numeri.
Da molti anni desideravo dare questa svolta al mio mestiere, molto prima del Covid, ancor prima che questi due dispositivi rivoluzionassero la biometria.
Le motivazioni razionali ci sono e sono forti ma, confesso, la scelta è nata nell’intelligenza emotiva.
Consideratelo un sogno, un’intuizione, forse una scommessa che non ero sicuro di vincere, perché ormai siamo in tanti a usare questi dispositivi, ma a usarli così in Italia siamo ancora pochissimi e (scusatemi un po’ di orgoglio) io sono stato uno dei primi a crederci e ad utilizzarli con questa visione.
Così quando la maledetta pandemia ci ha costretto a chiudere le palestre, ero pronto per misurare la salute delle persone e, tra l’altro, a farlo in piena sicurezza.
Due problemi, una soluzione.
In tutti questi anni di lavoro ho accompagnato la storia della salute di migliaia di persone.
Ognuno di voi è diverso, ma ci sono dei tratti comuni che, forse, fanno parte della natura umana.
1. I comportamenti nocivi sono consolatori: mangiare troppo, bere troppo, oziare troppo, fumare, assumere sostanze… Perfino lavorare troppo può essere un comportamento consolatorio, se non ci credete googlate la parola work-alcoholic , ne ho incontrati vi assicuro.
Posso garantire che una bella corsa in un parco, con le endorfine che ti esaltano, è altrettanto consolatoria, esaltante e pulisce meglio la mente; ma finché non ci hai preso l’abitudine e un po’ di allenamento, ti sembra solo una faticaccia inutile: “ci penso domani, oggi sono troppo stanco, ho bisogno di stravaccarmi sul divano”
2. La salute è preziosa, ma… prima o poi chiunque “smette”, ma quando dirà “adesso”?
Smetto quando voglio è il mantra di chi ha dipendenze serie: certo, chi non è morto ha smesso, ma quanta sofferenza! Ne vale la pena?
Non è meglio scegliere tra due piaceri? Sto suggerendo di cambiare totalmente il modo di vedere la faccenda: non si tratta di “smettere” qualcosa di piacevole, ma invece di “cominciare” qualcos’altro di piacevole, che è competitivo con la dipendenza nociva.
“Domani mi metto a dieta”
È la più venduta, tra le calamite che si mettono sul frigo. A milioni vanno su Amazon a comprarla, perchè? Sembra una cosa spiritosa, sicuramente è autoindulgente. Parla di consolazione: di una fame che è emotiva, esistenziale, ben oltre l’esigenza di calorie metaboliche. Nessun cibo può saziarla.
Ho dedicato la mia vita alle storie delle persone, questo include le debolezze.
Tanto, prima o poi, arriva il giorno in cui smetti con gli eccessi, cominci ad andare in palestra o ti metti a dieta.
Di solito, però, capita quando un dottore ti spaventa con una notizia minacciosa, tipo “smetti di fumare, hai un cancro al polmone”… ecco: io non voglio essere quel dottore, né che tu sia quel paziente.
Io ho la presunzione di convincerti un po’ prima, perché la mia idea di salute non è un sacrificio, anzi è un edonismo.
Ed è anche la tua, è inscritta nel tuo DNA da centinaia di migliaia di anni, se no l’umanità si sarebbe estinta. Il tuo cuore lo sa, i tuoi polmoni anche, e anche le gambe… è la mente che mette qualche freno.
Vuoi una dritta? Il corpo sa sempre la verità: per impare ad ascoltarlo davvero, dobbiamo spesso insegnare alla mente a non reinterpretare troppo i suoi segnali, a non fraintenderlo.
Non è mai troppo tardi
Il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa. Il secondo momento migliore è adesso. Lo diceva Confucio.
Ovvio, la tua mente sa già che prevenire è meglio che curare.
Non serve a niente fare i moralisti, se tanti di noi bevono, fumano, stanno sedentari, mangiano troppo e male… giudicare non è solo antipatico, ma è anche controproducente: sentirsi anticonformisti davanti alle perbenistiche abitudini noiose fa sentire piacevolmente trasgressivi.
Però ho una notizia: Bacco, tabacco e Venere c’entrano meno di quanto si crede: molto dello stress che misuro ogni giorno non viene affatto da voluttà piacevoli, anzi viene da lavoro temporizzato male, situazioni personali di ansia, cattive gerarchie professionali, notti a palpebre aperte con preoccupazioni, difficoltà ad essere abbastanza solidi in questo mondo liquido nel ruolo di genitori, figli, coniugi.
Sembra un gioco di parole: il problema è nella soluzione che adottiamo per consolarci: il terzo grappino, quattro ore su Facebook o il divano dove mangi il quinto sandwich guardando la TV non sono il problema, sono la soluzione sbagliata.
Il corpo prende tutto, incorpora tutto. Il corpo è tutto.
Questo tutto si può misurare, ha dei parametri: sono dati fisiologici.
Il momento giusto è adesso
… ma anche domani, se preferisci.
Intanto lascia che io ti fotografi: cioè che io misuri, con un po’ di dati biometrici, come sei messo adesso.
Poi lo sai: io ti invito a dire “adesso cambio stile di vita” ma lo dico senza farti fretta, evito l’insistenza che mette ansia. Non è un gioco di marketing tipo “lo sconto scade a mezzanotte”.
Il concetto di “adesso” sembra semplice, ma filosofi e fisici ci si spaccano la testa da secoli.
Una cosa è certa: nel mondo di oggi viviamo troppo nel presente, senza goderne veramente l’essenza, sincronizzati con la lancetta che gira come se non avessimo un passato e un futuro. Dimentichiamo in fretta le cose di ieri; gli accadimenti di domani, anche i più prevedibili, ci sorprenderanno: di solito negativamente.
Invece quando tu dirai “adesso cambio stile di vita”, partirai da un prima e andrai verso un dopo: misure alla mano.
Non è “adesso, in questo minuto” ma “adesso, in questo decennio“.
Le misurazioni ti daranno la libertà di scegliere, di decidere se, come e quando migliorare stile di vita nel prossimo decennio: la scelta è tua e io sono un osteopata, non uno psicoanalista.
Io ti do “solo” le misure per scegliere. Questo cambia moltissimo la tua situazione da quel momento in poi.
Per me è sempre adesso
Nel mio lavoro è sempre il momento in cui qualcuno dice adesso.
È quando sei ancora nella pancia della mamma, e ti faccio le manipolazioni per far andare tutto bene.
È quando sei un atleta prestante, e ti alleno alla performance.
È quando sei un vecchietto sulle grucce, e ti faccio fare gli esercizi che rendono la vecchiaia gradevole invece che insopportabile…
Decidi tu quando, ma intanto chiediti adesso come sta funzionando il tuo sistema vitale.
Io ti misuro i parametri, chiunque tu sia, in qualsiasi tua condizione fisica.
E fra sei mesi o due anni avrai nuove misure e potrai fare i paragoni. I numeri contano.
Contano al punto che quando vorrai davvero lavorare sulla tua salute, quei numeri cambieranno di settimana in settimana: i miei clienti si meravigliano ogni volta, eppure è ovvio, è prevedibile. Anzi, per la precisione: è naturale.
“Tutto è numero”
È una celebre frase del matematico Martin Gardner.
Se ti dico che il tuo corpo vibra con le molecole dell’universo, sembra un’affermazione da fricchettoni New Age.
Se invece misuriamo con cifre esatte l’alterazione biochimica delle tue molecole sottoposte allo stress del mondo intorno a noi, il concetto è molto simile ma il senso è completamente diverso.
Chiariamoci, né io né voi crediamo che i numeri siano automaticamente “scientifici”: ogni giorno TV e giornali dimostrano che si può fare del pessimo abracadabra anche con le cifre.
Però se hai la febbre avere un termometro è meglio, una bilancia aiuta a fare la dieta, e un timer a cuocere l’uovo, un metro per scegliere un mobile, un’addizione per pagare la spesa…
Una misura è una foto
due misure sono già un film.
Un conto è dire “oggi fa freddo” un altro è dire “oggi ci sono 5 gradi meno di ieri a quest’ora”. Le misurazioni (quelle vere) hanno una forza enorme quando possono dirci esattamente la differenza tra un prima e un dopo.
Due fotogrammi fanno già un film: cos’ha funzionato? cos’è successo? o cosa non è successo?
“Maria Giuana” è una canzone popolare dell’alto Po: lei ha il mal di testa e il dottore le dice “se tu non bevessi tanto vino, il mal di testa passerebbe” e lei risponde “se io non bevessi tanto vino, a quest’ora sarei già morta”. Oggi siamo tutti Maria Giuana, il nostro fiasco è il divano, il frigorifero, la fatica mentale che genera quella fisica.
Ecco, la mia missione è dimostrare a Maria Giuana (quindi un po’ a tutti noi) che le endorfine ( ad es. quelle di una bella corsa lungo il Po) sono più consolanti, corroboranti e incoraggianti davanti alle frustrazioni della vita. E ne esci più forte anziché più debole.
La notizia è che posso farlo numeri alla mano.
La salute è la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hanno trascurato.
EDWARD BACH
STEFANO PASOTTI
Uso le dita e il digitale

Combino la sapienza antica, usare la “saggezza delle mani”, con i saperi giovani: scegliere la tecnologia biometrica più efficace, leggera e versatile. Due strade che sembrano opposte, invece oggi sono parallele come i binari del treno: con uno solo non vai da nessuna parte.